Regia, Francis Ford Coppola.
Cast: Matt Dillon, Mickey Rourke, Diane Lane.
il pesce color biancorossosporco nella vaschetta trasparente sembrava morto
apro il rubinetto
prendo la vaschetta e la metto sotto l'acqua
il pesce riprende conoscenza
e comincia a spostarsi agilmente nell'acqua
...su e giù....su e siù.....
il pesce muta forma:
adesso è trasparente
e in trasparenza una delle cavità oculari appare tragicamente vuota
sul fondo della vaschetta giacciono un filamento organico ed un occhio
un'immagine orrenda degna dei più suggestivi racconti di poe
un torbido senso di colpa mi assale:
forse il gettito d'acqua è stato troppo energico, penso
il pesce continua a nuotare dirigendosi verso il filamento e
(come il filo che entra nella cruna dell'ago)
riesce con un movimento calibrato a infilare il filamento nella cavità
con un ulteriore pressione del corpo verso il fondo della vaschetta introduce pure l'occhio nella cavità
adesso il pesce ha una forma sottile e lunare
la parete trasparente della vaschetta
riflette come una lente le dimensioni abnormi dell'occhio
che tenta di rimettere in sesto la propria regolare funzionalità
con movimenti sconnessi di un'improbabile palpebra umana
da bambino feci morire un pesce in una sfera di vetro per troppa bontà:
riempii l'acqua di molliche di pane che si depositarono in superficie
sarà questo il nesso eziologico col sogno dell'ultima fresca notte di mezz'estate
o piuttosto una strana sensazione
conseguente all'ennesima visione del film di Coppola stavolta in lingua originale?
l'eleganza delle immagini provoca una forma di godimento
mista ad uno stato di asciutta e inspiegabile perplessità
lo spirito di Rusty James che libra nell'aria
la carrellata di negri cocainomani prostitute giocatori di biliardo
immersi in una catartica danza funky
e l'espressione verissima assorta di Motorcycle Man seduto nella bolgia
la voce incredibilmente delicata di Mickey Rourke e quella incredibilmente rude di Matt Dillon
il bianco e nero stilisticamente funziona alla grande
ma onestamente mi sfugge qualcosa:
dare allo spettatore la prospettiva di Motorcycle Man (il b/n appunto) ha un senso preciso nell'economia narrativa oppure è frutto della mera volontà di omaggiare Welles e l'espressionismo tedesco?
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