un film di Roman Polanski
con Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, Bernard Fresson, Roman Polanski
questo film mi ha ricordato in qualche modo non so come
la parte più nera del periodo universitario
forse per il senso di paranoia anni settanta
che trasuda dall'immagine sgranata
un gran bel film
se volete un film visionario non visionarista
un superbo chapliniano polanski
diverso da rosemary ma per certi versi affine:
ancora più cupo
ancora più frixiano
lunedì 22 settembre 2008
lunedì 8 settembre 2008
Caro diario (1993)
un film di Nanni Moretti
con Nanni Moretti, Silvia Nono, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller
quando scrissi terzo capitolo dell'attività balneare
ero seduto sulla tazza del cesso
probabilmente alle 6 di mattina
col cervello bevuto
di ritorno da un'inconcludente serata con i cosiddetti amici
e lì che capii per la prima volta
quanto produttivo poteva essere
scrivere durante l'eruzione dei flussi di associazioni di idee
in piscina si allenano i ragazzi della scuola:
vengo colto da una strana voglia di ritorno al fascismo
come antidoto alla noia e al torpore quotidiano
torno a casa e mi sento un figo
con la sigaretta in mano
reduce da un attacco di fame chimica
quietato a colpi di ketchup mortadella e pane in cassetta
mentre sole al limone grassa i piatti nel doppio lavello
ricordo moretti che si sveglia di notte
per sapere se il suo film va bene al botteghino
spesso i miti che ruotano intorno al cinema
ce li immaginiamo diversi da quello che sono in realtà
così io immagino i registi dei film dietro le quinte
come fascisti nella loro rigidità e nella loro scortesia verso il prossimo:
realizzo come tutti i valori che i registi
più morali sbandierano nei loro film
vengano puntalmente sconfessati dalla realtà del loro operare
e penso che moretti (in quanto mio mito idealizzato)
sia uno di questi
ma non ho prove per suffragare l'immagine di un mero pensamento
c'è una cosa che mi ha alquanto artisticamente destabilizzato:
incontrare un conoscente
che dopo aver accompagnato sua figlia a vedere kung fu panda
ha detto
"se fosse per me gli attori morirebbero tutti di fame"
con Nanni Moretti, Silvia Nono, Renato Carpentieri, Antonio Neiwiller
quando scrissi terzo capitolo dell'attività balneare
ero seduto sulla tazza del cesso
probabilmente alle 6 di mattina
col cervello bevuto
di ritorno da un'inconcludente serata con i cosiddetti amici
e lì che capii per la prima volta
quanto produttivo poteva essere
scrivere durante l'eruzione dei flussi di associazioni di idee
in piscina si allenano i ragazzi della scuola:
vengo colto da una strana voglia di ritorno al fascismo
come antidoto alla noia e al torpore quotidiano
torno a casa e mi sento un figo
con la sigaretta in mano
reduce da un attacco di fame chimica
quietato a colpi di ketchup mortadella e pane in cassetta
mentre sole al limone grassa i piatti nel doppio lavello
ricordo moretti che si sveglia di notte
per sapere se il suo film va bene al botteghino
spesso i miti che ruotano intorno al cinema
ce li immaginiamo diversi da quello che sono in realtà
così io immagino i registi dei film dietro le quinte
come fascisti nella loro rigidità e nella loro scortesia verso il prossimo:
realizzo come tutti i valori che i registi
più morali sbandierano nei loro film
vengano puntalmente sconfessati dalla realtà del loro operare
e penso che moretti (in quanto mio mito idealizzato)
sia uno di questi
ma non ho prove per suffragare l'immagine di un mero pensamento
c'è una cosa che mi ha alquanto artisticamente destabilizzato:
incontrare un conoscente
che dopo aver accompagnato sua figlia a vedere kung fu panda
ha detto
"se fosse per me gli attori morirebbero tutti di fame"
mercoledì 3 settembre 2008
Deliverance (1972)
Directed by John Boorman. With Jon Voight, Burt Reynolds, Ned Beatty
Ho ripreso a nuotare con una certa regolarità
Sempre più di frequente mi capita di riflettere sul detto
troppo sport fa male
Per me invece troppo sport ci allontana dall'idea stessa di sport
Nella mia scuola
vent'anni fa
essere sportivo significava non tanto raggiungere un equilibrio fisico e mentale
interiore ed esteriore
ma essere competitivi
ad ogni costo
Mentre l'acqua della piscina scorre fluida tra un dorso e una rana
rifletto sul personaggio interpretato da Burt Reynolds
nel monumentale Deliverance (Un tranquillo week end di paura)
Reynolds è una sorta di superuomo/supersportivo apparentemente integrato con la natura
Solo nel tragico finale Boorman ce lo mostra invece come un essere innaturale
non solo nel suo totale rifiuto delle regole dettate dalla moderna civiltà
ma nell'eccessiva spropositata tensione al superamento di limiti che la natura stessa ci pone
Ho ripreso a nuotare con una certa regolarità
Sempre più di frequente mi capita di riflettere sul detto
troppo sport fa male
Per me invece troppo sport ci allontana dall'idea stessa di sport
Nella mia scuola
vent'anni fa
essere sportivo significava non tanto raggiungere un equilibrio fisico e mentale
interiore ed esteriore
ma essere competitivi
ad ogni costo
Mentre l'acqua della piscina scorre fluida tra un dorso e una rana
rifletto sul personaggio interpretato da Burt Reynolds
nel monumentale Deliverance (Un tranquillo week end di paura)
Reynolds è una sorta di superuomo/supersportivo apparentemente integrato con la natura
Solo nel tragico finale Boorman ce lo mostra invece come un essere innaturale
non solo nel suo totale rifiuto delle regole dettate dalla moderna civiltà
ma nell'eccessiva spropositata tensione al superamento di limiti che la natura stessa ci pone
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