martedì 8 gennaio 2008

Sharunas Bartas: il cinema impossibile


Avevo preparato un bel post da pubblicare ieri, l'avevo scritto con molta cura su un foglio volante, poi stamattima mi sono accorto di averlo lasciato a casa. Vabbè, cercherò di riassumerne il contenuto: qualche giorno fà ho rivisto The Corridor di Sharunas Bartas. E' in assoluto uno dei registi che mi ha maggiormente suggestionato per la capacità di mostrare quello che di norma viene escluso censurato da ogni film convenzionale. Lunghissimi piani sequenza ritraggono corpi tanto umani quanto estremi nella loro quotidianeità, in un'assenza totale di dialoghi e in una presenza di rumori di sguardi di nature in movimento rigorosamente in bianco e nero. Un cinema che sembra interrogarsi sul senso del fare cinema. Alcune sequenze sono per me memorabili: come quella del bambino (una sorta di Kurt Kobain sovietico) che viene continuamente spinto in una pozzanghera o della splendida danza finale sulle note di una misconosciuta canzone latino-americana probabilmente intitolata Puertorico (Fatemi sapere qualcosa al riguardo!).
Alcuni giorni dopo in casa-frixo viene proiettato l'altro grande capolavoro di Bartas: Few of Us da noi tradotto Lontano da dio e dagli uomini.
Soltanto 15 minuti di proiezione dopo i quali èlia sbotta esausta: "Ma tutto così è 'sto film?".
Dico a me stesso morettianamente: "contemporaneo nel terzo mondo!"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non ho mai sentito parlare di questo film, mi dovrò aggiornare a riguardo. lo sai che alla scuola media ovidio tengono un corso di storia del cinema? sto pensando di iscrivermi. se ti interessa puoi richiedere il modulo lì, si tratta di un solo giorno alla settimana. non ti so dire se il corso è già partito, ma non penso.

Anonimo ha detto...

Grandissimo Bartas. Purtroppo non sono mai riuscito a vedere Freedom che era in concorso a Venezia e a quanto mi risulta non è mai stato stampato su vhs/dvd o altro supporto commerciabile.

Porca mannaggia!

Few Of Us è in assoluto quello che preferisco ma li adoro tutti. Anche il primo Tre Giorni è fantastico con la splendida Katerina Golubeva, per un certo periodo di tempo compagna di Bartas stesso.